Naufragio al largo della Tunisia: almeno 20 morti
Pubblicato il 24 dicembre 2020 alle 19:01 in Immigrazione Italia Tunisia
Almeno 20 migranti sono morti a seguito di un naufragio al largo della costa tunisina, giovedì 24 dicembre. Il barcone stava cercando di attraversare il Mediterraneo in direzione dell’isola di Lampedusa, secondo quanto specificato dalle autorità di Tunisi.
La Guardia Costiera tunisina ha riferito di essere riuscita a salvare cinque persone e ha assicurato che le ricerche andranno avanti. A detta del portavoce della Guardia nazionale, Ali Ayari, la barca era sovraccarica e in cattive condizioni. Circa 45 migranti erano a bordo al momento del naufragio. “L’imbarcazione è affondata a circa 6 miglia (9,6 km) dalla costa di Sfax. Venti corpi sono stati recuperati senza vita, altri cinque sono stati salvati. Tutti i migranti provengono dall’Africa sub-sahariana”, ha spiegato Ayari. Il portavoce del Ministero della Difesa tunisino, Mohamed Ben Zekri, ha precisato che alcuni corpi sono stati ritrovati da barche di pescatori locali al largo della città costiera di Sfax, nel centro-nord della Tunisia.
Le autorità tunisine affermano di aver intercettato diverse imbarcazioni cariche di migranti negli ultimi mesi, ma il numero di tentativi sarebbe aumentato, soprattutto lungo la rotta tra la regione di Sfax e l’isola italiana di Lampedusa. La parte centrale della costa tunisina è diventata un importante punto di partenza per molti rifugiati e richiedenti asilo provenienti dall’Africa sub-sahariana e dal Nord Africa. Quest’anno, i migranti di nazionalità tunisina hanno rappresentato la stragrande maggioranza degli arrivi in Italia, nonostante gli sforzi da parte di Roma di negoziare con Tunisi per fermare le traversate. Degli oltre 34.000 migranti arrivati in Italia finora quest’anno, 12.847 sono tunisini, pari al 38%. I bengalesi sono stati il gruppo successivo più numeroso, seguiti da Costa d’Avorio, Algeria, Pakistan ed Egitto. Circa 17.000 persone sono arrivate in Italia e a Malta quest’anno via mare partendo dalla Libia e dalla Tunisia.
Circa 3.174 persone sono morte, dall’inizio del 2020 ad oggi, lungo le rotte migratorie mondiali nonostante le restrizioni ai movimenti dovute alla pandemia di coronavirus. Il progetto Missing Migrants, promosso dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM), ha rilevato quest’anno che oltre 3.170 migranti sono morti in tutto il mondo, un calo rispetto ai 5.327 del 2019.
La diminuzione del numero di decessi registrati sulle rotte migratorie, tuttavia, non è necessariamente un indicatore del fatto che il numero di vite perse sia effettivamente diminuito nel 2020, ha specificato l’IOM. Questo perché il COVID-19 ha complicato anche la capacità dell’organizzazione di raccogliere i dati sui migranti deceduti durante le traversate e di monitorare rotte specifiche, si legge in una dichiarazione rilasciata il 18 dicembre, a Ginevra, nell’ambito della Giornata internazionale dei migranti.
Finora, quest’anno, almeno 1.773 migranti sono morti lungo le rotte interne dell’Europa e verso l’Europa, un’area che si conferma come la più letale nel mondo. Tuttavia, mentre questa cifra è inferiore a quella rilevata l’anno scorso, l’IOM ha osservato per per altre rotte c’è stato un aumento delle vittime registrate. Ad esempio, almeno 593 migranti sono morti durante i viaggi verso le Isole Canarie, in Spagna, più del doppio rispetto ai 210 morti del 2019 e ancora di più rispetto ai 45 del 2018.
Nel Mediterraneo, si teme che più di 620 persone siano annegate quest’anno durante la traversata in mare, lungo la rotta che le Nazioni Unite definiscono la più mortale del mondo. I dati dell’IOM, suggeriscono che, dal 2014, almeno 20.000 migranti siano morti nel Mediterraneo.
Secondo le stime dell’Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), nel mese di novembre 2020, sono giunti via mare e via terra, solo in Europa, 13.730 migranti. A partire dall’inizio dell’anno, il Paese che ha accolto il maggior numero di stranieri è la Spagna, con oltre 35.200 arrivi. Al secondo posto, si colloca l’Italia, con più di 32.400 sbarchi. Segue la Grecia, con oltre 14.700 arrivi, Malta, con quasi 2.300 sbarchi, e infine Cipro, con poco meno di 1.000 arrivi. Il numero dei morti nel Mar Mediterraneo da gennaio al 17 dicembre 2020, secondo i dati dell’Organizzazione Internazionale per la Migrazione, è stato di a 1.096 migranti. Tale numero segna una diminuzione rispetto alla cifra del 2019, quando nelle acque del Mediterraneo hanno perso la vita circa 1.835 migranti.
di Redazione