USA:Trump trasferito in un ospedale militare
Pubblicato il 3 ottobre 2020 alle 9:09 in USA e Canada
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, è stato trasferito all’ospedale militare Walter Reed National Military Medical Center a Bethesda, nello Stato del Maryland, nella sera del 2 ottobre, dove sarà curato per aver contratto il coronavirus con farmaci sperimentali. La Casa Bianca ha reso noto che, al momento, Trump non ha trasferito i propri poteri al suo vice, Mike Pence.
Trump ha lasciato Washington dopo 17 ore dall’annuncio della propria positività al coronavirus in elicottero, indossando mascherina protettiva e completo da lavoro ma senza rilasciare dichiarazioni alla stampa. Poco essere partito dalla Casa Bianca, il presidente statunitense ha pubblicato un video-messaggio su Twitter nel quale ha affermato che lui e la moglie, Melania Trump, stanno bene e che si recheranno allo Walter Reed per “assicurarsi che tutto proceda al meglio”.
La portavoce della Casa Bianca, Kayleigh McEnany, ha reso noto che nei prossimi giorni Trump continuerà a svolgere le sue funzioni da una stanza dell’ospedale, per maggiore precauzione, su consiglio del suo medico e degli esperti. McEnany ha poi aggiunto che il presidente statunitense, riportando sintomi lievi, aveva lavorato anche durante la giornata del 2 ottobre. Successivamente, un altro portavoce, Judd Deere, ha confermato che Trump non ha trasferito i propri poteri al vice presidente Pence, ribadendo che “Il presidente è in carica”.
Il medico della Casa Bianca, Sean P Conley, ha dichiarato che Trump sta ricevendo una terapia sperimentale composta da un più farmaci, aggiungendo che l’uomo “è affaticato ma di buon umore”. Tra i medicinali presi da Trump c’è il REGN-COV2 che lo stesso capo della task force per il coronavirus negli USA, l’immunologo Anthony Fauci, ha affermato essere “promettente”. La Casa Bianca, il 3 ottobre, ha poi rivelato che gli esperti medici hanno deciso di iniziare a trattare Trump con il farmaco Remdesivir.
Il presidente Trump ha annunciato di essere positivo al coronavirus, insieme alla moglie, il 2 ottobre, con un post su Twitter. Secondo fonti vicine al leader statunitense, il 74enne avrebbe una leggera febbre, congestione nasale e tosse. Secondo un professore di scienze politiche al Cypress College in California, Peter Mathews, il fatto che il capo della Casa Bianca sia stato trasferito è particolarmente significativo perché avrebbe potuto restare in quarantena a Washington e a questo punto sarebbe importante sapere quali siano i piani per un eventuale trasferimento dei poteri.
Il contagio da coronavirus è arrivato in un momento molto delicato per Trump, ossia nel momento più saliente della campagna elettorale per le prossime elezioni presidenziali del 3 novembre, alle quali spera di assicurarsi un secondo mandato e di vincere sul proprio sfidante del Partito democratico, Joe Biden, il quale era stato vice presidente durante la presidenza di Barack Obama, dal 2009 al 2017. Per il momento, i prossimi eventi per la campagna elettorale, come ad esempio i raduni in Wisconsin e in Arizona del 3 e 5 ottobre, sono stati cancellati e resta in bilico il prossimo dibattito con lo sfidante democratico, previsto per il prossimo 15 ottobre a Miami.
Intanto, Biden è risultato negativo al tampone per il coronavirus e ha proseguito la propria campagna elettorale in Michigan il 2 ottobre, quando, in un intervento nella sala sindacale a Grand Rapids, ha affermato di pregare per la pronta guarigione del suo rivale. Ciò nonostante, Biden ha anche affermato: “Essere patriotico non significa fare i duri, significa fare la propria parte”, facendo un velato riferimento ai beffeggiamenti ricevuti proprio da Trump per aver indossato in continuazione la mascherina.
Il presidente degli USA è stato l’ultimo di una serie di leader che a livello internazionale hanno contratto il coronavirus. Prima di lui, anche il primo ministro del Regno Unito, Broris Johnson e il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, sono stati affetti dal coronavirus rispettivamente a marzo e luglio scorsi e si sono poi ripresi. Tra i molti messaggi di sostegno ricevuti, il 3 ottobre, il capo della Casa Bianca ha ricevuto anche gli auguri di pronta guarigione da parte del leader nordcoreano, Kim Jong Un.
Il coronavirus si è originato in Cina dalla città di Wuhan, nella provincia di Hubei, dove sono stati registrati i primi casi nel mese di dicembre 2019. Il 7 gennaio, è stato identificato un nuovo virus, denominato provvisoriamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con il nome: “2019-nCoV” e poi chiamato ufficialmente: “Covid-19”, l’11 febbraio. Il 30 gennaio, l’OMS ha dichiarato il virus un’emergenza mondiale e poi una pandemia l’11 marzo successivo. Al momento, a livello globale 34.621.100 persone hanno contratto il coronavirus e 1.028.649 ne sono morte. Gli Stati Uniti sono il Paese maggiormente colpito dalla pandemia, della quale lo stesso Trump ha in più occasioni incolpato Pechino.
di Redazione