Coronavirus: Spagna, Italia, Svezia e Francia alla guerra delle mascherine
Pubblicato il 3 aprile 2020 alle 12:31 in Francia Spagna
Il 5 marzo, le autorità francesi hanno requisito un ordine per quattro milioni di mascherine di una società svedese che si trovava in Francia. Dopo 15 giorni di tensione diplomatica e pressioni da parte del governo scandinavo, Parigi permise a metà della spedizione di raggiungere le sue destinazioni finali, Spagna e Italia.
La notizia è stata rivelata dal settimanale francese L’Express e ha avuto ampia eco sulla stampa spagnola, dato che Madrid era il principale destinatario dell’ordine. Il prodotto, fondamentale nella lotta contro l’epidemia di coronavirus, apparteneva alla società svedese Mölnlycke, un gigante specializzato in prodotti usa e getta, che appartiene al potente gruppo familiare Wallemberg, uno dei principali del Paese scandinavo.
La multinazionale distribuisce da una piattaforma logistica a Lione. E lì era giunta la spedizione, arrivata dalla Cina al porto di Marsiglia. Due giorni prima, il presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, aveva firmato un decreto che consentiva al governo di requisire tutti i prodotti necessari nella lotta contro l’epidemia. Di conseguenza, il Segretariato generale per la difesa e la sicurezza nazionale (SGDSN), l’organo consultivo del primo ministro, considera la gestione degli stock di maschere una questione di sicurezza nazionale, e cioè di sua proprietà. “Il presidente, dopo tutto, aveva dichiarato guerra al virus in un solenne discorso dell’Eliseo” e le autorità francesi si sono sentite in dovere di sequestrare le mascherine.
“I nostri interlocutori piangevano al telefono. Avevano bisogno di maschere. È stato terribile” – spiega al quotidiano spagnolo El Mundo una fonte anonima della multinazionale.
Attaccato dal governo svedese e sotto costante pressione della diplomazia di Stoccolma, l’SGDSN ha ceduto dopo due settimane di tiro alla fune. Ma ciò che secondo L’Express riferisce una fonte dell’esecutivo ha irritato particolarmente Madrid: “In effetti, abbiamo istruzioni di non requisire tutta la produzione per lasciarne un po’ agli amici”, cioè i paesi europei.
La Francia alla fine ha permesso a due milioni di maschere di raggiungere le loro destinazioni finali, Spagna e Italia. Il resto è rimasto, destinato alla Francia e alla riesportazione, nonostante le proteste di Spagna e Svezia.
A seguito dell’incidente, la società svedese ha deciso di impedire che le sue merci circolino in Francia. Saranno dirottate al porto di Anversa, in Belgio, per distribuire dalle piattaforme logistiche del Paese e dalla stessa Svezia.
Italo Cosentino, interprete di spagnolo
di Redazione