Filippine: Duterte ordina di sparare su chi non rispetta le misure contro il coronavirus
Pubblicato il 2 aprile 2020 alle 12:38 in Asia Filippine
Il presidente delle Filippine, Rodrigo Duterte, ha avvertito i cittadini che coloro che non rispetteranno le misure imposte per arginare il coronavirus, rischiano la morte. “Invece di creare problemi, vi seppellirò”, ha dichiarato.
In un discorso televisivo, tenuto il primo aprile, Duterte ha affermato che è fondamentale che tutti cooperino e seguano le misure di quarantena domestica. Tutte le autorità stanno cercando di rallentare il contagio del coronavirus e di evitare che il fragile sistema sanitario del Paese venga sopraffatto. Le Filippine hanno registrato 96 decessi per COVID-19 e 2.311 infezioni confermate. “Sta peggiorando. Quindi ancora una volta vi sto ricordando la gravità del problema e che dovete ascoltare”, ha dichiarato il presidente delle Filippine. Duterte si è poi rivolto alla polizia e ai militari: “Se ci sono problemi e c’è un’occasione in cui qualcuno si ribella e mette in pericolo le vostre vite, uccideteli”. “Tutto chiaro? Morti. Invece di creare problemi, vi seppellirò“, ha aggiunto il presidente delle filippine.
I suoi commenti sono arrivati dopo che i media hanno riferito di ribellioni, nella giornata del primo aprile, in una zona povera di Manila, la capitale. I residenti protestavano per gli insufficienti aiuti alimentari forniti dal governo. Le parole di Duterte arrivano anche a seguito dell’indignazione della comunità medica per lo stigma sociale imposto da parte della popolazione nei confronti delle persone impegnate in prima linea contro il virus. Si sono verificati casi di lavoratori ospedalieri che hanno subito abusi fisici e discriminazioni. Secondo Duterte, tali eventi devono essere fermati. In risposta alle dichiarazioni del presidente filippino, Amnesty International ha affermato dii essere “profondamente allarmato” e ha avvertito: “La forza omicida e incontrollata non dovrebbe mai essere usata in un’emergenza come la pandemia di COVID-19”.
Duterte è particolarmente allarmato dal coronavirus. Il presidente ha messo l’intera isola di Luzon e i suoi 57 milioni di abitanti sotto quarantena rafforzata, fino al 12 aprile, per fermare la diffusione della pandemia. Il 16 marzo, in un discorso pubblico trasmesso in televisione, Duterte ha affermato che gli spostamenti pubblici saranno limitati all’acquisto di cibo, medicine e altri beni essenziali, necessari per sopravvivere. Tali misure si applicano anche alla capitale, Manila, che si trova anch’essa sull’isola di Luzon. “Solo le attività che forniscono servizi come cibo e medicine devono essere aperti”, ha riferito Duterte. Il presidente ha incaricato i funzionari del lavoro e della previdenza sociale di attuare le misure necessarie ad alleviare le perdite che il blocco delle attività causerà alle piccole imprese e ai lavoratori salariati. Duterte ha poi chiesto alle aziende di erogare la tredicesima ai propri dipendenti, in caso di impossibilità di pagare gli stipendi.
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di Redazione