La Corea del Nord respinge la richiesta di colloqui inviata da Seul
Pubblicato il 29 ottobre 2019 alle 16:17 in Corea del Nord Corea del Sud
La Corea del Nord ha respinto la richiesta di Seoul di incontrarsi per discutere della demolizione di una serie di strutture realizzate in Corea del Sud che Kim Jong Un vuole rimuovere.
Nelle lettere indirizzate al Ministero dell’unificazione di Seoul e al gruppo imprenditoriale Hyundai della Corea del Sud, la Corea del Nord ha affermato che le riunioni non sono necessarie e ha ribadito la sua richiesta di elaborare i documenti necessari alle demolizioni e trasferirli a Pyongyang. Tale risposta arriva a seguito della richiesta, inviata lunedì 28 ottobre da Seul, di incontrarsi per discutere della questione. La Corea del Nord ha chiesto formalmente che il Sud avviasse la demolizione di Diamond Mountain, noto in Corea come Monte Kumgang. Il leader nordcoreano ha criticato il resort costruito dalla Hyundai su una delle montagne più panoramiche della penisola, descrivendo le strutture come “un miscuglio senza carattere nazionale” e “come accampamenti di fortuna in una zona colpita da un disastro”.
Tale brusca risposta arriva in un momento piuttosto teso delle relazioni tra i due Paesi, a seguito del fallimento dei colloqui sulla denuclearizzazione tra la Corea del Nord e gli Stati Uniti. Pyongyang ha avvertito che non aspetterà oltre la fine dell’anno per vedere un cambiamento nell’atteggiamento di Washington. I negoziati tra USA e Corea del Nord erano ripresi il 5 ottobre a Stoccolma. Il capo della delegazione nordcoreana aveva accusato gli Stati Uniti di essere “inflessibili”, annunciando un immediato stop ai negoziati. L’ultimo tentativo di dialogo non era stato particolarmente positivo. Il leader della delegazione proveniente dalla Corea del Nord, mediatore per il nucleare, Kim Myong Gil, dopo aver passato gran parte della giornata a dialogare con la controparte statunitense, aveva criticato l’inflessibilità dei suoi interlocutori, affermando che i diplomatici di Washington non si distaccavano dal loro “vecchio punto di vista e atteggiamento”. “I negoziati non hanno soddisfatto le nostre aspettative e alla fine sono stati interrotti”, aveva spiegato Myong Gil, con l’aiuto di un interprete, ai giornalisti presenti fuori dall’ambasciata nordcoreana.
In questo contesto, la Corea del Nord aveva confermato di aver effettuato un test di un nuovo missile balistico lanciato da un sottomarino. Kim Jong-Un, ha inviato “calorose congratulazioni” agli scienziati della Dipartimento della Difesa di Pyongyang che hanno condotto il lancio, secondo quanto dichiarato dall’agenzia di stampa statale, KCNA. I media locali hanno sottolineato il fatto che il leader supremo nordcoreano non ha supervisionato il test, come è solito fare in caso di nuove tecnologie. Il nuovo tipo di missile, chiamato Pukguksong-3, è stato “lanciato in modalità verticale” dalle acque al largo della città orientale di Wonsan. “Il successo del nuovo tipo di missile ha un grande significato e ha inaugurato una nuova fase che prevede il contenimento della minaccia delle forze esterne e il rafforzamento ulteriore del braccio militare”, ha riferito l’agenzia di stampa statale. Il test “non ha avuto alcun impatto negativo sulla sicurezza dei Paesi vicini”, si legge ancora sui media. Tale test ha rappresentato una delle azioni più gravi messe in atto dalla Corea del Nord da quanto sono iniziati i colloqui con gli Stati Uniti sul nucleare, 3 anni fa.
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di Redazione