I 311 migranti a bordo della Open Arms sbarcano in Spagna
Pubblicato il 28 dicembre 2018 alle 16:28 in Immigrazione Spagna
I 311 migranti a bordo della nave Open Arms, della ong spagnola Proactiva Open Arms, sono sbarcati nel porto di Algesiras, nella giornata di venerdì 28 dicembre. Complessivamente, secondo quanto riportato da Ansamed, a bordo c’erano 139 minori. Fonti della Croce Rossa hanno invece confermato che la maggior parte degli stranieri è originaria di Costa D’Avorio, Mali, Somalia, Sudan e Siria.
I migranti in questione erano stati soccorsi il 21 dicembre al largo della Libia. Alla richiesta della Organizzazione Non Governativa spagnola di far sbarcare i migranti, Libia, Francia e Tunisia non hanno risposto, mentre il ministro degli Interni italiano, Matteo Salvini, ha dichiarato che i rifugiati non erano i benvenuti. Tuttavia, un elicottero della Guardia Costiera di Malta ha prelevato una donna e il suo bambino, nato 3 giorni prima su una spiaggia della Libia.
Il 22 dicembre, il governo spagnolo ha reso noto che avrebbe acconsentito allo sbarco, che è avvenuto al molo di Crinavias, presso la località di San Roque, nella baia di Algesiras, dove lo scorso agosto è stato allestito un centro di soccorso temporaneo per i migranti.
Ormai dai mesi estivi, la Spagna è divenuta il principale porto di arrivo in Europa, con oltre 56.000 migranti giunti sulle sue coste dall’inizio dell’anno. Il secondo porto è la Grecia, con più di 31.000 arrivi, mentre il terzo l’Italia con poco più di 23.000 sbarchi. Secondo quanto riportato da Frontex, la rotta del Mediterraneo occidentale, tra il Marocco e la Spagna, è ormai a più attiva ed ha registrato oltre la metà dei tentativi di entrate irregolari in Europa. Nello specifico, a novembre, il numero di migranti senza documenti che ha attraversato la rotta del Mediterraneo occidentale è aumentato del 29% rispetto al novembre 2017, registrando una cifra pari a 4.900. Nei primi 11 mesi del 2018, quasi 53.000 migranti hanno raggiunto la spagna attraversando il Mediterraneo occidentale, numero pari a più del doppio delle stime dell’anno passato. Le principali nazionalità, in tale caso, sono state marocchina, guineana e maliana.
Un rapporto della missione dell’Onu in Libia, pubblicato nella seconda metà di dicembre, rende noto che i migranti ed i rifugiati che si trovano in Libia sono soggetti a “orrori inimmaginabili” dal momento in cui arrivano nel Paese, fino a quando non lo lasciano nel tentativo di raggiungere l’Europa a bordo di un’imbarcazione dei trafficanti di esseri umani.
Il report di 61 pagine elaborato dalla UNISMIL e dall’Ufficio dei Diritti Umani, intitolato “Desperate and Dangerous: Report on the human rights situation of migrants and refugees in Libya”, copre un periodo di 20 mesi fino all’agosto 2018 e rivela nei dettagli le terribili violazioni e abusi a cui sono soggetti gli stranieri per mano di ufficiali di Stato, gruppi armati, contrabbandieri e trafficanti. Tali abusi includono assassinii, torture, detenzione arbitraria, stupri di gruppo, lavoro forzato ed estorsione.
di Redazione