Brasile: Cuba interrompe programma di assistenza medica
Pubblicato il 15 novembre 2018 alle 14:41 in Brasile Cuba
Il Ministero della Salute Pubblica di Cuba (MINSAP) ha annunciato che interromperà il programma di assistenza medica al Brasile. Lanciato nel 2013 da un accordo tra Raúl Castro e Dilma Rousseff, il programma Más Médicos ha coinvolto negli anni oltre 20.000 medici cubani, che assieme a colleghi brasiliani e ad altri dell’Organizzazione Panamericana della Salute, hanno offerto assistenza sanitaria nelle zone più sfavorite del Brasile.
In questi cinque anni di lavoro, i circa 20 mila impiegati cubani hanno portato assistenza a 113 milioni 359 mila pazienti, in oltre 3.600 comuni dove vivono circa 60 milioni di brasiliani. Cuba offriva l’80% di tutti i medici che partecipano al programma. Grazie al programma più di 700 comuni brasiliani hanno avuto un medico per la prima volta nella storia.
Il lavoro dei medici cubani si è svolto in luoghi di estrema povertà dalle favelas di Rio de Janeiro, San Paolo e Salvador de Bahia ai 34 Distretti speciali indigeni, soprattutto in Amazzonia. Attualmente sono 11.000 i medici cubani presenti in territorio brasiliano.
L’Avana annuncia che il programma triennale, rinnovato nel 2016, non sarà rinnovato nel 2019. “Le modifiche annunciate dal presidente eletto Jair Bolsonaro – si legge nel documento del MINSAP – impongono condizioni inaccettabili che violano le garanzie iniziali del contratto e rendono impossibile la continuazione della partecipazione di medici cubani al programma”.
Nelle scorse settimane Jair Bolsonaro, che in un primo momento aveva annunciato “l’espulsione” dei medici cubani dal Brasile questionandone persino i titoli, aveva affermato che le condizioni per la presenza di medici cubani in Brasile sono “disumane”, poiché i professionisti non possono portare con loro le famiglie e devono versare al governo dell’Avana il 75% dello stipendio. Dopo l’annuncio del MINSAP il presidente eletto ha cambiato radicalmente posizione e si è detto pronto ad offrire asilo a tutti i medici cubani che vogliano rimanere in Brasile.
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Traduzione dallo spagnolo e redazione a cura di Italo Cosentino
di Redazione