Kabul: attacco suicida dell’ISIS vicino all’agenzia di intelligence nazionale
Pubblicato il 26 dicembre 2017 alle 6:01 in Afghanistan Asia
Almeno 6 civili sono morti, mentre altri 3 sono stati feriti, a causa di un attentato suicida avvenuto la mattina del 25 dicembre a Kabul, vicino alla sede dell’agenzia di intelligence afghana. L’attacco è stato rivendicato dalla Khorasan province, la branca dell’ISIS attiva in Afghanistan e in Pakistan dal 2015, e si è verificato nelle vicinanze della piazza Abdul Haq, dove un kamikaze si è fatto esplodere presso il distretto della National Directorate Security. Il gruppo terroristico ha diffuso un comunicato in cui ha spiegato che il kamikaze si chiamava Moshin Al-Khurasani.
L’incidente si è verificato a una settimana di distanza dall’assalto dei militanti fedeli all’ISIS contro una struttura di addestramento dell’agenzia di intelligence afghana a Kabul. La capitale afghana viene continuamente colpita da attentati, reclamati sia dai talebani, sia dai militanti della Khorasan Province. L’attacco precedente rivendicato dai militanti legati allo Stato Islamico a Kabul era avvenuto lo scorso 16 novembre, quando 18 persone sono morte, mentre altre 10 sono rimaste ferite, in un attacco suicida, nelle vicinanze dell’11esimo distretto di polizia della città, presso l’hotel Qasr-e-Naween.
Il 24 dicembre, invece, la polizia afghana hanno trattenuto una kamikaze donna in procinto di compiere un attacco suicida. Il suo arresto è avvenuto durante un raid di sicurezza nella provincia orientale di Laghman, un’area abbastanza tranquilla, ma che ultimamente viene colpita da azioni terroristiche.
Nonostante il supporto delle truppe americane e della NATO, l’Afghanistan continua ad essere un ambiente propizio per l’attività dei terroristi. Da quando il presidente Donald Trump ha annunciato la nuova strategia americana in Afghanistan, il 21 agosto 2017, e in seguito alle progressive sconfitte dell’ISIS in Siria e in Iraq, gli Stati Uniti hanno aumentato significativamente i bombardamenti aerei in Afghanistan per colpire sia i talebani, sia i militanti affiliati all’ISIS. Secondo quanto riferito dalla CNN, nel solo mese di ottobre 2017, gli USA hanno sganciato 653 bombe e missili in Afghanistan, segnando un netto aumento rispetto alle 203 munizioni utilizzate lo stesso mese nel 2016. Si è trattato altresì del record di armi utilizzate contro i terroristi dell’area dal 2012 a oggi. All’epoca, erano presenti sul suolo afghano 100,000 truppe, mentre oggi ce ne sono 14,000.
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di Redazione