La ICC ha emesso il quarto mandato di arresto per gli ufficiali del regime di Gheddafi
Pubblicato il 26 aprile 2017 alle 7:34 in Africa Libia
La Corte Penale Internazionale ha sbloccato il mandato di arresto nei confronti del membro del regime di Gheddafi, Al-Tuhamy Mohamed Khaled, accusato di crimini contro l’umanità e crimini di guerra.
Dopo circa sei anni di blocco, la Corte Penale Internazionale ha emesso un mandato di arresto nei confornti dell’ex-capo della sicurezza interna del regime di Gheddafi per i crimini commessi durante la rivoluzione del 2011.
Le accuse comprendono quattro crimini contro l’umanità – reclusione, tortura, persecuzione e altri atti inumani – e tre crimini di guerra – tortura, trattamento crudele, oltraggio alla dignità umana. Tutte le accuse sono presumibilmente state commesse tra febbraio e agosto 2011.
Il mandato di arresto è stato emesso nell’aprile 2013 ed è il quarto mandato emesso a seguito della rivoluzione del 2011. Gli altri tre erano stati indirizzati nei confronti di Muammar e Saif Al-Islam Gheddafi e Abdullah Senussi, l’ex capo dell’intelligence.
Dal 2014, nonostante numerosi richiami da parte di organizzazioni libiche e internazionali per i diritti umani, la Corte Penale Internazionale non aveva ancora preso provvedimenti contro Al-Tuhamy. Tuttavia lo scorso novembre, il pubblico ministero dell’ICC Fatou Bensouda ha riaperto il caso e ha assicurato al Consiglio di Sicurezza dell’ONU che la Corte Penale Internazionale indagherà in Libia riguardo le accuse dei crimini commessi da Al-Tuhamy.
L’ufficio del procuratore, Bensouda, ha chiesto che il mandato di arresto sia reso pubblico poiché possa facilitare la sua cattura e avvertire tutti gli stati della sua esistenza.

Corte Penale Internazionale con sede all’Aia, Paesi Bassi. Fonte: Wikimedia Commons
di Redazione