Yemen: naufragio di una barca con 160 migranti a bordo
Pubblicato il 20 luglio 2018 alle 18:15 in Medio Oriente Yemen
Una barca con 160 migranti africani a bordo si è rovesciata a largo dello Yemen meridionale il 19 luglio.
L’imbarcazione era partita dalla Somalia e trasportava 100 cittadini somali e 60 etiopi, tra di loro anche donne e bambini. I migranti stavano cercando di raggiungere lo Yemen per migrare verso i Paesi del Golfo, quando si è verificato l’incidente. Non è ancora noto il numero delle vittime e dei dispersi. Non è la prima volta che una tale tragedia si consuma nel Golfo di Aden. Nella giornata di mercoledì 6 giugno, 46 migranti etiopi hanno perso la vita in un naufragio al largo delle coste dello Yemen, L’imbarcazione, sulla quale viaggiavano complessivamente 100 persone, di cui 83 uomini e 17 donne, era salpata da Bossasso, in Somalia, martedì 5 giugno e era stata colpita da un’onda che l’aveva ribaltata, poco prima di arrivare a destinazione.
“Le tragedie vergognose che si verificano nel Golfo di Aden non sono note a tutti”, aveva riferito il direttore dell’IOM per le Operazioni e le Emergenze, Mohammed Abdiker, in tale occasione. Secondo lo IOM, più di 7.000 migranti attraversano la tratta tra la Somalia e lo Yemen ogni mese. Nel 2017, in 100.000 hanno attraversato le acque del Golfo di Aden. Tutti i migranti che finiscono nelle mani dei trafficanti per raggiungere lo Yemen subiscono abusi e torture. Alcuni di loro muoiono di stenti, mentre altri vengono chiusi in centri di detenzione, sia ufficiali sia non ufficiali. Attraverso il programma Voluntary Humanitarian Return, l’IOM sta aiutando i migranti che si trovano in Yemen a rientrare nei Paesi di origine. Nel 2017, ha rimpatriato circa 2.900 rifugiati, il 73% dei quali erano somali, il 25% etiopi e il 2% di altre nazionalità.
Nel 2018, l’organizzazione ha aiutato a rientrare in patria 233 etiopi e 1.064 somali, in collaborazione con la UN Refugee Agency (UNHCR). Recentemente, l’IOM aveva aiutato 101 migranti etiopi a lasciare lo Yemen attraverso il porto di Hodeida, area in cui si stanno verificando violenti scontri, raggiungere il Gibuti. Nel gruppo erano presenti 53 donne e 33 bambini. L’alleanza guidata dall’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti ha lanciato un assalto sulla città yemenita di Hodeida, il 12 giugno, per cercare di indebolire il movimento dei ribelli Houthi, sostenuti dall’Iran, tentando di tagliare i contatti con un punto chiave per l’arrivo di rifornimenti nel Paese. Gli Stati arabi hanno altresì reso pubblica la volontà di riconquistare Hodeida, la quale garantisce l’accesso del 70% delle importazioni in Yemen, inclusi gli aiuti umanitari. Il 18 luglio, il capo dei ribelli Houthi in Yemen, Abdul Malik al Houthi, ha dichiarato di essere pronto a consegnare alle Nazioni Unite il controllo del porto di Hodeida, nel caso in cui la coalizione a guida saudita fosse disposta ad interrompere la sua offensiva.
di Redazione